In me si riscontrano quasi due personalità differenti fuori e dentro il laboratorio, imprenditore estremamente preciso, rigido e irreversibile a lavoro, ironico e goliardico nella vita di tutti i giorni.
Alla domanda quale fosse l’obiettivo primario di noi uomini e quindi il mio, rispondo che ogni singolo gesto da noi compiuto incide su ciò che desideriamo raggiungere, e questo nel mio lavoro si traduce nell’attenzione e nella cura che riusciamo a riservare al bello, all’estetica e alla precisione e quindi alla meticolosità nella predisposizione di un buffet o di un dessert, o ancora nell’ accoglienza che riserviamo al cliente. Da ciò riesco a carpire l’approccio alla professione, se e quanto si è attenti alla singola grammatura di una ricetta, essenziale per un vero professionista e determinante per il gusto e il risultato che si vuole trasmettere.
Il mio amore per il mondo della pasticceria mi ha reso sensibile al culto del bello in sé, alla voglia di non fermarsi a blande trasposizioni estetiche ma studiare, approfondire anche l’aspetto meno tangibile, ovvero l’essenza di ciò che creiamo.